L’Internet degli oggetti (IoT) non solo connette sempre più dispositivi tra loro, ma apprende anche dal comportamento dei suoi utenti e agisce in modo autonomo. Questa automazione offre una grande comodità, ma può avere effetti collaterali indesiderati nel peggiore dei casi. Se le serrature delle porte intelligenti vengono violate o l’auto rivela i dati degli utenti, non si tratta di uno scherzo di dubbio gusto, ma di un rischio per la sicurezza. Il nuovo rapporto Deloitte «Safeguarding the Internet of Things» mostra gli effetti devastanti che un uso improprio dell’IoT e il malfunzionamento dei suoi componenti possono avere.
Criminalità informatica nella casa intelligente ( frank peters / Adobe Stock )
- I potenziali pericoli dell’auto connessa
- Gli indossabili come una piovra di dati
- Misure di protezione contro il crimine informatico
Contenuto
I potenziali pericoli dell’auto connessa
Sempre più case automobilistiche integrano nei loro veicoli dispositivi e funzioni intelligenti, come gli assistenti vocali, per collegare in rete la radio, il navigatore satellitare o lo smartphone. Ciò può richiedere fino a 70 sistemi informatici diversi, che contengono il doppio del codice di programmazione del sistema operativo Windows Vista. Secondo lo studio Deloitte, c’è il rischio che i dati degli utenti non siano adeguatamente protetti a causa di una crittografia insufficiente, soprattutto nei modelli di auto installati successivamente.
Gli indossabili come una piovra di dati
Oltre al settore delle auto connesse IoT, Deloitte critica anche i fitness tracker e gli smartwatch, che sono tra i wearable più diffusi. Sono in aumento le contraffazioni ingannevoli per spiare i dati dei clienti e rivenderli. Si consiglia quindi di prestare attenzione, soprattutto in caso di prezzi insoliti e materiali poco lavorati.
Misure di protezione contro il crimine informatico
La sicurezza dei dati è uno dei problemi principali dell’IoT. Anche i produttori di prodotti per la casa intelligente stanno lavorando intensamente sui potenziali pericoli dei dispositivi collegati in rete. Molti di loro hanno già unito le forze e si sono accordati, tra l’altro, su standard wireless uniformi e ben criptati. Inoltre, i sistemi di allarme in particolare vengono ora protetti contro le manomissioni con ulteriori elementi fisici (ad esempio, la resistenza al fuoco e all’acqua). Infine, i proprietari di prodotti per la casa intelligente possono proteggersi in vari modi.
- I sistemi smart home dovrebbero essere protetti utilizzando un firewall, password sicure e un programma antivirus.
- Le occasioni a buon mercato, come le telecamere intelligenti senza crittografia, sono particolarmente a rischio. È quindi meglio cercare i marchi di qualità (ad esempio: «VDE information security tested»).
- È meglio acquistare pochi prodotti per la casa intelligente di alta qualità piuttosto che molti prodotti economici.
- Controllare i dati inviati dai singoli dispositivi. I dispositivi di Fritzbox, Lynksys e Speedport, ad esempio, offrono a questo scopo una funzione di log del router. In questo modo è possibile misurare e salvare le trasmissioni di dati. Strumenti di analisi gratuiti, come Wireshark, analizzano questi log di dati e indicano le irregolarità.
Lo studio completo in lingua inglese «Safeguarding the Internet of Things» è disponibile sul sito web di Deloitte.
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